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Il bambino può portare il ciuccio all’asilo?

Cercate di limitarne l'uso non appena la sua ansia comincia a diminuire.

Se la scuola lo permette, il bambino può portare il ciuccio all’asilo, almeno per le prime settimane. È uno dei suoi beni più preziosi, quindi è naturale che voglia portarlo con sé ovunque vada, soprattutto se passa la maggior parte delle sue giornate all’asilo. Scoprite, tuttavia, perché insiste a portarlo con sé: è ansioso all’asilo e ha bisogno di calmarsi durante il giorno? Se è così, potreste aiutarlo a esprimere i suoi sentimenti a parole, in modo da poter parlare di quello che sta succedendo.

Forse c’è un altro modo in cui può essere consolato, come più abbracci quando si fa la bua o un turno con un nuovo giocattolo se si sente nervoso e stanco. In alternativa, semplicemente, siete voi a mancargli, e in quel caso potete riempirlo di tante attenzioni quando lo prendete in braccio. Ditegli che vi manca quando siete via e che non vedete l’ora che arrivi la fine della giornata quando lo rivedrete. Assicuratevi, però, che il bambino non sia dipendente dal ciuccio.

Il bambino può portare il ciuccio all'asilo consigli

Il bambino può portare il ciuccio all’asilo?

Suggerisco di limitare l’uso del ciuccio non appena la sua ansia comincia a diminuire e sembra averne meno bisogno. Chiedete alla maestra di darglielo solo durante il pisolino o dopo la merenda nel pomeriggio. A casa, cercate di ridurre la quantità di tempo in cui usa il ciuccio. Ditegli che “un giorno” dovrà andare all’asilo senza. Aiutatelo a sentirsi realizzato rinunciandovi, trasformandolo in un obiettivo da bambini grandi. Dite: “Wow, stai diventando proprio un ragazzo grande! Non hai bisogno di portare il ciuccio con te ovunque, vero?”. Premiatelo con tonnellate di complimenti quando riesce a lasciare il ciuccio a casa.

Quando sembra pronto a rinunciarvi completamente, potreste creare un rituale in cui lo mettete via tra le sue cose da bambino in una scatola o lo avvolgete nella carta e lo buttate nella spazzatura per dirgli addio. Proprio come gli adulti, anche i bambini hanno bisogno di metterci un punto.

Scritto da Stefania Netti
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