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Gravidanza a rischio: cos’è e come viene diagnosticata

Si può ovviare al problema di una gravidanza a rischio sottoponendosi a controlli maggiori e chiedendo il congedo maternità.

La gravidanza è spesso un periodo meraviglioso, entusiasmante soprattutto se è la prima volta che aspetti un figlio. Sono nove mesi di attesa, di speranza, ma anche di paura mista a gioia. Per alcune future mamme, questo periodo potrebbe essere più difficile del solito. In questo caso, si parla delle donne con una gravidanza a rischio che può scaturire da vari fattori e portare a conseguenze serie per la donna e il nascituro. Per questa ragione, è molto importante che la donna pensi a se stessa, chiedendo anche un congedo di maternità per essere serena per se stessa e per il bambino.

Domanda maternità

Se sei una donna che lavora e stai affrontano una gravidanza a rischio, sappi che è tuo diritto fare domanda per ottenere il congedo di maternità. E’ un diritto che spetta alla donna, anche a chi svolge dei lavori che possano mettere in serio pericolo la sua salute e quella del bambino. Non c’è visita fiscale e non c’è l’obbligo di reperibilità presso il tuo domicilio.

Per richiedere il congedo di maternità bisognerà presentarsi all’ASL della propria regione o paese e portare con sé tutti i documenti che attestino le complicanze, il certificato di gravidanza. A quel punto l’ASL emetterà un provvedimento a una settimana dalla consegna in cui si capirà se la domanda è stata accettata oppure no. L’astensione dal lavoro parte dalla data indicata sul certificato della gravidanza a rischio. Per quanto riguarda il tuo stipendio, non ti preoccupare perché ti spetta l‘80% della retribuzione ed è erogato direttamente dall’Inps.

Gravidanza a rischio sintomi

Nel caso di una gravidanza a rischio, i dolori addominali, perdite vaginali di colore bianco sono sintomi frequenti che fanno capire che qualcosa non sta andando nel modo corretto. Oltre ai segnali che il corpo ti invia, devi prestare particolare attenzione anche a quelli del tuo bambino. Nel caso il bambino non scalciasse da un po’ di tempo, sappi che è meglio contattare il ginecologo perché potrebbero esserci dei problemi in corso.

Oltre ai sintomi menzionati, ve ne sono altri da non ignorare e sono: perdite di sangue, perdite acquose abbondanti, dolori al basso ventre, bruciore intimo e alcuni sintomi che sono simili a quelli della cistite, contrazioni sempre più regolari. Bisogna anche prestare attenzione ad alcuni fattori, come l’età. Una donna over 35 può avere problemi per quanto riguarda la gravidanza e per questa ragione è bene sottoporsi ad esami quali la villocentesi o l’amniocentesi.

Come viene diagnosticata

La gravidanza a rischio preoccupa moltissimo i futuri genitori creando in loro timori e incertezze. Grazie ai progressi della medicina, è possibile diagnosticarla in tempo e riuscire a portare a termine la gravidanza. Se la donna e il bambino vivono una gravidanza di questo tipo, dovranno sottoporsi a maggiori controlli che potrebbero anche causare delle complicazioni serie. Inoltre, dovrai evitare di fare sforzi eccessivi o fisici proprio per non compromettere la salute del piccolo e la tua.

Nel caso giungesse questo problema, il medico può valutare un ricovero immediato per la futura mamma in modo da controllare in ogni momento sia la sua salute che quella del bambino ed evitare così problemi ancora più seri.

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