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Come diagnosticare una gravidanza extrauterina senza sintomi

La gravidanza extrauterina è un fenomeno raro ma molto pericoloso per la donna, ecco perché è imperativo riconoscerla e diagnosticarla anche quando si presenta senza sintomi.

La gravidanza extrauterina è una forma di gravidanza ectopica che coinvolge dall’1 al 2% dei concepimenti. In sostanza, il termine stesso suggerisce che l’ovulo fecondato non attecchisce all’interno della cavità uterina ma lo fa al suo esterno. L’ovulo in questione, infatti, si impianta nelle tube di Falloppio, nelle ovaie e più raramente nell’addome. Ma come mai si verifica questa anomalia? Ed è possibile avere una gravidanza extrauterina senza sintomi?

La gravidanza extrauterina senza sintomi

In una gravidanza normale, l’embrione viene fecondato dallo spermatozoo all’interno della tuba, per poi risalire quel tratto e arrivare all’utero in massimo dieci giorni. Nella gravidanza extrauterina, invece, l’embrione non raggiunge mai correttamente la cavità extrauterina a causa di diversi fattori.

La tuba, però, non è in grado di supportare la crescita dell’ovulo: man mano che questo crescerà, aumenterà il rischio di lacerazione del tessuto. È un fenomeno rischioso da non sottovalutare mai, in quanto consiste in un rischio potenzialmente fatale per la donna: in questi casi è assolutamente impellente ricercare attenzione ospedaliera per sottoporsi a un intervento immediato.

Quando si presentano i sintomi

Le donne che sperimentano una gravidanza extrauterina spesso sono senza sintomi per le prime 4-6 settimane circa. Un test di gravidanza, salvo rarissime eccezioni, segnalerà la presenza di una nuova vita che sta crescendo all’interno della mamma, senza però riconoscere eventuali anomalie. A partire dalle 4 alle 12 settimane di gravidanza, invece, possono verificarsi i seguenti sintomi:

  • dolore addominale: solitamente concentrato più su un lato specifico del corpo;
  • sanguinamento vaginale: può erroneamente indurre a pensare che si tratti di false mestruazioni, ma in realtà sono ben distinguibili perché in questo caso il sanguinamento è di consistenza acquosa e di colore marrone scuro;
  • dolore alla spalla: è un sintomo frequente delle gravidanze extrauterine, si ipotizza che sia causato dall’irritazione del diaframma a causa dell’afflusso di sangue nell’addome;
  • dolore durante la minzione: spesso accompagnato da fastidi e movimenti intestinali.

Come menzionato in precedenza, la gravidanza extrauterina può portare addirittura alla rottura della tuba. Questo evento richiede immediata attenzione medica in quanto potenzialmente letale per la donna. Lo strappo di questo importante organo viene segnalato da sintomi come dolore addominale molto forte, vertigini o svenimento, sensazione pesante di malessere e pallore.

I fattori di rischio delle gravidanze extrauterine

Le cause possono essere varie e non sono mai del tutto prevedibili. Il fattore scatenante più comune è la presenza di lesioni anatomiche interne alle tube così accentuate da impedire la corretta peristalsi della tuba stessa (ossia la sua capacità di movimento). A loro volta, la tuba e la corretta peristalsi sono il mezzo tramite cui l’ovulo fecondato può arrivare all’utero.

Queste lesioni interne sono tipicamente il risultato di malattie infiammatorie pelviche, delle quali le malattie sessualmente trasmissibili sono spesso causa, oppure di altre condizioni mediche come l’endometriosi. Altri fattori non anatomicamente correlati sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta e il concepimento tramite fecondazione assistita (nel cui caso la probabilità di gravidanza ectopica sale al 4%).

Diagnosi e cura

Oggigiorno la maggior parte delle gravidanze extrauterine si diagnostica precocemente, anche prima che si manifestino i gravi sintomi che accompagnano questa condizione. Una diagnosi veloce è favorita dalle analisi dell’ormone beta HCG (il cosiddetto ormone della gravidanza): se si verificano alterazioni nei valori o nei livelli ematici, il medico specialista può già ipotizzare la presenza di una gravidanza ectopica. In aggiunta a queste analisi, si può sottoporre la donna interessata ad una ecografia trans-vaginale e trans-addominale: l’obiettivo è infatti quello di verificare la presenza della camera gestazionale all’interno della cavità uterina.

Come si tratta una gravidanza extrauterina? Nei casi precoci si può monitorare attentamente la gestazione in modo da intervenire nel caso in cui si verifichino sintomi troppo destabilizzanti o rischiosi. In alternativa, si può optare per una terapia farmacologica, spesso a base di metotrexate (un farmaco chemioterapico) che provoca un aborto. In ultimo, qualora la terapia farmacologica non abbia funzionato, si procede ad un intervento chirurgico per rimuovere l’ovulo in modo del tutto sicuro per la paziente: la chirurgia laparoscopica.

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