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Gravidanza extrauterina come viene diagnosticata

La maggior parte delle gravidanze extrauterine possono essere diagnosticate con un esame pelvico, un’ecografia o gli esami del sangue. Se si hanno sintomi di una possibile gravidanza extrauterina, ci si dovrà dunque sottoporre a:

  • Un esame pelvico, che può rilevare la tenerezza nelle tube di Falloppio o dell’utero stesso, oppure un minor allargamento dell’utero rispetto a quello previsto per una gravidanza, oppure ancora una massa nella zona pelvica.
  • Una ecografia pelvica (transvaginale o addominale), che utilizza le onde sonore per produrre un quadro completo degli organi e delle strutture del basso addome. Una ecografia transvaginale è il metodo più affidabile per mostrare dove realmente è la gravidanza. Una gravidanza in utero è infatti visibile a partire da 6 settimane dopo l’ultima mestruazione. Una gravidanza extrauterina è probabile se non ci sono segni visibili di un embrione oppure di un feto nell’utero, ma i livelli di hCG sono elevati o in aumento.
  • Due o più esami del sangue in particolare per rilevare i livelli dell’ormone della gravidanza (gonadotropina corionica umana, o hCG). I due prelievi devono essere effettuati a distanza di 48 ore. Durante le prime settimane di una gravidanza normale infatti, i livelli di hCG raddoppiano ogni 2 giorni. Livelli bassi o che crescono lentamente di hCG nel sangue indicano una gravidanza anomala precoce, come ad esempio una gravidanza extrauterina o di un aborto spontaneo. Se i livelli di hCG sono bassi in modo anormale, vengono effettuati ulteriori test per trovare la causa.
Scritto da Francesca Nidola
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