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giovani e malattie veneree

Le malattie veneree, come venivano chiamate soprattutto in passato, sono le cosiddette “malattie sessualmente trasmissibili”.

Sifilide, gonorrea, ulcera molle, linfogranuloma venereo, herpes genitalis, condilomi, scabbia, infezioni da Candida e trichomonas, epatite virale e HIV sono tutte malattie virali o batteriche trasmissibili attraverso l’attività sessuale e i cui fattori di rischio sono i rapporti sessuali, la frequenza e il numero di partner sessuali, l’autoterapia.

Si manifestano attraverso secrezioni anomale dei genitali, piccole escrescenze o ulcerazioni che interessano l’apparato genitale. Molte di queste malattie, se diagnosticate tempestivamente, possono essere curate; difficile, invece, la guarigione da HIV.

Negli ultimi anni, nonostante l’informazione e le campagne avanzate per la prevenzione contro queste malattie, i dati del Centro operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che le malattie veneree sono in aumento, specialmente nei giovani e purtroppo il dato più significativo riguarda la temuta HIV che pare risultare 20 volte più frequente nei soggetti infetti da malattie sessualmente trasmissibili.

Clamidia e i condilomi genitali sono in aumento nei giovanissimi e anche la sifilide ha registrato un’epidemia di casi tra il 2002 e il 2010. Da qui il numero di infetti si è stabilizzato.

Infine, anche le infezioni da HIV sono in aumento e questo si verifica soprattutto tra omosessuali maschi che si accorgono tardi dell’infezione in corso.

Questi dati sono certi e delineano una situazione ancora troppo negativa. A quanto pare l’informazione e la sensibilizzazione su questo tema non è bastata. Bisogna essere più espliciti sia sulle malattie sessualmente trasmissibili, sia sui sistemi di prevenzione, come il semplice preservativo che da solo protegge il rapporto sessuale impedendo la trasmissione di infezioni.

Scritto da Arianna Spatafora
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