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Giorni fertili: quando si ha maggiore possibilità di restare incinta

Individuare i giorni fertili è possibile, nonché relativamente semplice. Scopri come imparando a osservare il tuo corpo e a coglierne i segnali.

Per rimanere incinta in modo naturale, occorre avere un rapporto sessuale nei giorni fertili. Potrebbe sembrare qualcosa di molto semplice e, in effetti, si tratta di un istinto insito nella nostra natura. Tuttavia, buona parte di questo istinto è andato perdendosi con l’evoluzione. Per tale ragione, chi desidera rimanere incinta deve ovviare a questa perdita con una buona conoscenza dell’argomento. Innanzitutto bisogna definire quali sono i giorni fertili e come si situano rispetto all’intero ciclo mestruale. Vedremo quindi come individuare con relativa sicurezza il periodo fertile e quali sono gli indizi che il nostro corpo ci offre per segnalarci che siamo entrate in quel periodo.

Periodo fertile

I giorni fertili sono in genere, cinque. Sono compresi quelli immediatamente precedenti e successivi al momento dell’ovulazione. Ciò significa che la donna ha prodotto la cellula uovo la quale, se incontra uno spermatozoo, verrà fecondata dando inizio alla gravidanza. Il primo passo da compiere è quindi capire quando avviene la suddetta ovulazione. Essa si situa a metà del ciclo mestruale. Notate bene che il termine ciclo non è impiegato, come spesso accade, con il significato di giorni delle mestruazioni ma, al contrario, con quello di intero periodo dall’inizio di una mestruazione fino al principio della successiva.

Individuare i giorni dell’ovulazione per aumentare le probabilità di rimanere incinta è possibile con il metodo detto di Ogino-Knaus. E’ importante sottolineare, tuttavia, che l’efficacia di questo metodo è subordinata alla regolarità del ciclo mestruale. Se questo è molto irregolare, infatti, non ci sono molte probabilità di prevedere con una dose sufficiente di certezza quali saranno i giorni fertili in base a un semplice conteggio.

Prendiamo in considerazione il caso più classico, ovvero quello di un ciclo regolare della durata totale di 28 giorni. In questo caso, l’ovulazione avverrà molto probabilmente durante il 14° giorno (ma potrebbe anche ritardare o anticipare di un giorno). Il periodo fertile, dunque, va dall’11° al 17° giorno mentre tutti gli altri, in linea teorica, non sono fertili. Il conteggio avviene considerando come ‘giorno uno’ il primo in cui si presentano le mestruazioni.

Naturalmente, perché un ciclo sia regolare non è necessario che duri esattamente quattro settimane. In alcuni casi esso ha una durata fissa più lunga o più corta di questa, che è considerata come ‘standard’. Analizziamo due esempi. Un ciclo particolarmente corto può essere quello della durata di 21 giorni. In questo caso bisogna fare attenzione, poiché il periodo fertile potrebbe cominciare mentre le mestruazioni sono ancora in corso. I giorni fertili, in questo caso, vanno approssimativamente dal 4° sino al 10° del ciclo. Vediamo invece cosa accade quando la durata del ciclo è superiore alla media, ad esempio 32 giorni. Anche in questa circostanza, è sufficiente spostare in avanti i giorni fertili. In tal caso, quindi, essi corrisponderanno al periodo compreso tra il 15° e il 21° giorno.

Ovulazione

Come abbiamo già accennato, il conteggio non può essere applicato a donne con un ciclo mestruale irregolare. In tal caso tuttavia, si possono prendere in considerazione altri segnali che l’organismo ci trasmette. Il più importante è quello delle perdite vaginali.

La vagina secerne infatti il muco cervicale. Si tratta di una sostanza, non sempre presente, che appare in genere appiccicosa e cremosa. Durante il periodo fertile, però, il muco subisce delle modificazioni in quanto a consistenza e quantità. In particolare nel momento dell’ovulazione, infatti, la secrezione risulta più abbondante. Inoltra, la sostanza diviene più trasparente e acquosa e, se toccata, può estendersi tra le dita fino a 7 o 8 centimetri. La consistenza muta nuovamente una volta che l’ovulazione è terminata. A questo punto il muco cervicale, se presente, diventa più solido, consistente e spesso e inizia ad assumere un colore più bianco e meno trasparente. Esso resterà tale fino alla mestruazione successiva.

Pur non essendo necessariamente presente e variando la sua natura da donna a donna, il muco cervicale è uno dei segni visibili più certi dello stadio del ciclo mestruale. Si tratta di un indicatore, se non sicuro, quando meno significativo dell’ovulazione. Se quindi state cercando una gravidanza, possiamo consigliarvi di aumentare l’intensità dei rapporti sessuali quando notate questi cambiamenti nelle vostre perdite vaginali. Occorre inoltre considerare che, di norma, al momento dell’ovulazione e ai giorni fertili corrisponde un aumento del desiderio sessuale. Sebbene anche in questo caso la situazione non è la stessa per ogni donna, è utile cogliere questi segnali che i nostri ormoni ci trasmettono. Tale incremento del desiderio risponde a un bisogno evolutivo e non va sottovalutato.

Scritto da marafallini
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