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Giornata Mondiale dell’Autismo 2021: informarsi per conoscere

Giornata Mondiale dell'Autismo 2021: perché conoscere questo disturbo, informarsi e condividere è importante.

Tra qualche giorno, esattamente il 2 aprile, si celebrerà in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Autismo 2021. Imparare a conoscere e a convivere con questo disturbo è importante non solo per le persone che ne soffrono, ma anche per i loro cari.

Giornata Mondiale dell’Autismo 2021

Si celebrerà in tutto il mondo il prossimo 2 aprile la World Autism Awareness Day, data ufficiale delle manifestazioni che ovunque accenderanno i riflettori sull’autismo. L’iniziativa è alla sua quattordicesima edizione, la giornata fu infatti istituita a novembre del 2007 dall’Assemblea delle Nazioni Unite. Anche quest’anno, alcuni dei monumenti più importanti del mondo si tingeranno di blu, il colore scelto dall’ONU per connotare lo spettro autistico.

La Giornata Mondiale dell’Autismo è una delle giornate ONU ufficiali dedicate alla salute. Il giorno riunisce le singole organizzazioni dedicate all’autismo esistenti in tutto il mondo. Il fine è quello di collaborare riguardo ricerca, diagnosi, trattamento e accettazione per le persone portatrici di questa varianza neurologica. Il tasso di autismo in tutte le regioni del mondo è alto e la mancanza di comprensione ha un enorme impatto sugli individui, le loro famiglie e le comunità.

Anche al giorno d’oggi, quando quasi tutti hanno accesso alle informazioni, ci sono ancora molte persone che non conoscono l’autismo e le caratteristiche delle persone con esso. La Giornata Mondiale dell’Autismo è l’occasione perfetta per informarsi e condividere.

Numerose in tutte le regioni italiane le manifestazioni legate alla prossima Giornata di Consapevolezza sull’Autismo, tutte collegate dall’iniziativa promossa da Sportelli Autismo Italia.

Autismo infantile: di cosa si tratta

L’autismo è un disordine neuropsichico infantile, che può comportare gravi problemi nella capacità di comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi all’ambiente. Rientra in quelli che si definiscono “disturbi pervasivi dello sviluppo”, un insieme di disturbi complessi, che dipendono da un alterato sviluppo del cervello. Chi ne è affetto presenta problemi di interazioni sociali, problemi di comunicazione e comportamenti ripetitivi.

Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio dei Disturbi dello Spettro Autistico, in Italia 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine. A oggi non è stata individuata con certezza la causa dei disturbi dello spettro autistico, ma in un 10-15% dei casi è individuabile una causa genetica. In questo caso si parla di forme di autismo secondario.

Sin dalla tenerissima età è possibile osservare nel bambino dei sintomi riconducibili all’autismo. Riconoscerlo in tempo e in maniera preventiva può migliorare la condizione dei bambini. Individuare l’autismo non è cosa semplice, ma neanche impossibile. Nei neonati, infatti, già prima degli 8-12 mesi alcuni comportamenti possono far pensare che ci sia qualche atteggiamento riconducibile a questo disturbo.

Come gestire l’autismo a scuola

La scuola non sempre è capace di gestire situazioni particolari e delicate come possono essere quelle dei bambini autistici. I genitori affrontano e si confrontano con tale realtà ogni giorno. Spesso questi bambini sono esclusi da molte attività proprio perché non si sa come gestire i loro comportamenti e la loro imprevedibilità, a seconda di come percepiscono l’ambiente attorno a loro.

Le strategie individuate per gestire l’autismo a scuola hanno lo scopo di incoraggiare la comunicazione, sostenere l’interazione sociale, ridurre i disturbi comportamentali e facilitare l’apprendimento. Stabilire e mantenere un contatto oculare, insegnare a condividere le proprie cose con gli altri, rispettare i tempi, creare ordine intorno al bambino, sono solo alcuni dei modi per gestire l’autismo a scuola.

Scritto da Francesca Belcastro
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