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I genitori le rompono il cranio e la avvelenano: muore a 22 mesi

Una bambina di appena 22 mesi è stata uccisa dai genitori che le hanno spaccato il cranio a suon di botte.

Un’orrenda notizia arriva dall’Inghilterra, dove una bambina di appena ventidue mesi è stata picchiata a morte dai genitori. Dopo averle rotto il cranio i due l’avrebbero anche avvelenata.

Picchiata a morte e avvelenata

Uno scenario che non sembra nemmeno reale e invece è quello che è successo realmente a Liskeard in Cornovaglia. La vittima dell’orrendo omicidio è la piccola Eve Leatherland, una bambina di appena ventidue mesi. La piccola, forse colpevole di aver pianto troppo, è stata vittima della furia omicida dei genitori, Abigail Leatheland di 24 anni e il compagno Tom Curd di 31 anni. La coppia, che si dichiara totalmente estranea ai fatti, avrebbe picchiato la bambina a sangue per poi somministrarle una dose fatale di codeina. Un atto di violenza inaudita che si è protratto per giorni mentre i due continuavano a guardare la tv e chattare su facebook come se niente fosse. L’autopsia dimostra infatti che dopo il primo pestaggio la bambina deve aver giaciuto agonizzante per poi ricevere un’ulteriore razione di botte. L’avvocato dell’accusa, Sean Brunton, infatti descrive uno scenario tremendo affermando che: ”Non solo ha sofferto una prima volta per la rottura di cranio e costole, ma sembra che ci sia stata una seconda aggressione. Questa è stata tanto simile alla prima da provocare nuove lesioni alle ossa che avevano appena cominciato a ripararsi. Non possiamo neanche immaginare il dolore che deve aver provato”.

I genitori sono accusati di omicidio e negligenza

Gli esperti anotomo patologi che hanno testimoniato di fronte al giudice della Truro Crown Court hanno dichiarato che la piccola deve aver passato momenti di atroci sofferenze. Le botte inferte hanno causato lesioni importanti al fegato e la rottura del cranio e delle costole. Dopo questa prima aggressione ce ne sarebbe stata un’altra, come evidenziano le fratture riscontrate sul corpo della bambina. Le prime infatti si stavano già parzialmente riparando quando la seconda aggressione ha interrotto il processo ed ha inferto nuove lesioni di importanza simile alle prime. Sempre secondo Sean Brunton tra un’aggressione e l’altra sarebbero passate almeno quattro o cinque giorni in cui la bambina è rimasta in casa con i genitori che non hanno mai pensato di rivolgersi ad un medico. ”Invece di portarla in ospedale o chiamare un medico o fare qualsiasi cosa per provare a salvarla, le è stata somministrata una dose fatale di codeina continua il legale. I due genitori sono ora sotto processo anche se non si può sapere chi dei due sia responsabile dell’avvelenamento e chi delle percosse.

Scritto da Alice Sacchi
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