La talassoterapia è una tecnica terapeutica che consiste nell’immersione in acqua marina per curare vari tipi di disturbi, tra cui quelli dermatologici e reumatici, attraverso sabbiature e nebulizzazioni. L’acqua di mare contiene molti minerali e sostanze che vengono assorbiti dalla pelle e che hanno un effetto benefico sull’organismo.
Per quanto riguarda i neonati, la talassoterapia è stata effettuata per la prima volta nel 1978, da un’ostetrica dall’ospedale di Parigi, Sonia Rochel, per dare il benvenuto nel mondo ad un bimbo appena nato. Subito dopo il parto l’infermiera ha immerso il neonato in acqua, per far sì che il passaggio tra l’ambiente uterino, caldo e protetto, e quello esterno non fosse per lui troppo brusco. Il feto durante tutto il corso della gravidanza vive nel liquido amniotico, per cui il primo elemento con cui viene a contatto è quello acquatico, il bagnetto dopo essere venuto alla luce è un’esperienza emozionante, in quanto consente di ricreare le sensazioni vissute nel grembo materno e di far abituare gradualmente il piccolino alla nuova realtà.
Sonia Rochel ha così inaugurato un metodo innovativo e al contempo semplice, su internet è stato diffuso il video di un intervento eseguito dall’ostetrica, in cui si vede un bebè che, a poche ore dalla nascita, viene messo dentro un vasca e che si si lascia cullare dall’acqua, Sonia gli sussurra dolci parole, massaggia delicatamente il corpicino per aiutarlo a rilassarsi dopo lo stress del parto e il bambino si trova in uno stato di così profondo benessere che quasi si addormenta tra le sue mani. Tale tecnica è stata messa in pratica e perfezionata nel corso degli anni, per renderla davvero efficace nell’accogliere i nascituri nel migliore dei modi e per garantire un primo impatto con il mondo del tutto positivo.