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È giusto dare un time-out a un bambino di 18 mesi?

I sentimenti di un bambino sono forti almeno quanto quelli di un adulto.

Dare un time-out a un bambino di 18 mesi di solito significa portarlo in un posto scelto e poi trovare un modo per tenerlo lì. Ciò, spesso, porta a imprigionarlo nella sua culla o dietro una porta che non può aprire. Se il tuo bambino è pronto a cooperare in un time-out formale – sedendosi dove lo metti e rimanendo lì fino a quando gli dirai che può tornare – non lo danneggerà o traumatizzerà. Tuttavia, non lo aiuterà nemmeno a imparare a comportarsi meglio la prossima volta.

Esistono diversi modi più salutari per disciplinare il tuo bambino, quindi non considerare il time-out come unica alternativa.

È giusto dare un time-out a un bambino di 18 mesi?

Tieni a mente che mentre i bambini hanno la reputazione di essere difficili da gestire, spesso non si comportano male deliberatamente. Quando fanno qualcosa di sbagliato (come mordere un altro bambino, rovesciare una ciotola di cibo o scappare lungo il marciapiede), di solito è perché la rabbia, la frustrazione, la paura o l’eccitazione li ha sopraffatti. I sentimenti di un bambino sono forti almeno quanto quelli di un adulto e possono essere molto affilati, come i denti nuovi, perché non sono ancora stati consumati dall’uso.

A questa età, tuo figlio non ha nemmeno una capacità infantile di gestire o controllare le sue emozioni. Aiutarlo con i suoi sentimenti – distraendolo e guidandolo mentre impara a farlo da solo – è una parte cruciale del tuo lavoro. Piuttosto che dargli un time-out, il modo migliore per aiutarlo è spesso quello di portarlo fuori da una situazione che sta causando (o sta per causare) problemi.

quando dare un time-out a un bambino di 18 mesi

Se si comporta da rompiscatole al tavolo del pranzo domenicale, tiralo giù; se tira calci e spintoni nel suo gruppo di gioco, portalo a casa. Queste tattiche non sono la stessa cosa di un time-out formale, però. Invece di essere esiliato a stare da solo con i suoi sentimenti incontrollabili, ti resta vicino fino a quando questi sentimenti si placano. Pensalo non come “time-out”, ma come “time-in”.

Scritto da Stefania Netti
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