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Dieta mediterranea

Si sente parlare spesso di dieta mediterranea, ma il termine è utilizzato impropriamente, in quanto più che di un programma dietetico, si tratta di un vero e proprio stile di vita ispirato alle tradizioni dei Paesi mediterranei. Un nutrizionista americano, Ancel Keys, si rese conto, negli anni Cinquanta, che la dieta mediterranea era in grado di rendere più longevi e sani i soggetti che la seguivano. Lo studioso raccolse i risultati delle sue lunghe e approfondite ricerche in un volume divenuto poi famoso non solo in America, ma anche nei Paesi compresi nel bacino del Mediterraneo.

La dieta mediterranea si basa sul consumo di verdure, frutta, cereali, olio di oliva e pesce per contrastare l’incidenza delle cosiddette “malattie del benessere” come quelle cardio-vascolari. Negli anni Novanta si è arrivati alla formulazione di una “piramide alimentare” che riassume in maniera semplice la quantità di alimenti da distribuire durante la giornata. All’apice sono stati posti gli alimenti da evitare, mentre alla base si trovano quelli da consumare più volte al giorno.

Queste, in sintesi, sono le linee guida della dieta mediterranea: riduzione dei grassi saturi a favore di quelli vegetali insaturi, riduzione delle calorie globali, maggiore consumo di proteine vegetali piuttosto che animali, riduzione del colesterolo (cattivo), aumento dei carboidrati complessi rispetto a quelli semplici, elevata introduzione di fibre alimentari, maggiore consumo di legumi e pesce, consumo di carne bianca prevalente rispetto alla rossa, riduzione di insaccati, zucchero bianco, formaggi grassi, burro, margarina, sale bianco, bevande super alcoliche, caffè, strutto, maionese.

Scritto da Cristiana Lenoci
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