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Cosa comporta diabete gestazionale: rischi per il feto

Il diabete gestazionale è una patologia legata esclusivamente alla gravidanza, che si manifesta nel 4-5% delle donne durante il secondo trimestre

Il diabete gestazionale, detto diabete anche diabete mellito gestazionale, è una delle patologie che possono presentarsi durante la gravidanza, da tenere sotto controllo e curare in modo adeguato, onde evitare rischi per il feto e per la madre durante la gestazione, o le probabili conseguenze al momento del parto e nel post partum.

Diabete gestazionale

Il diabete gestazionale è una patologia molto simile al diabete di tipo 2. Consiste in un’alterazione del metabolismo del glucosio, che si manifesta nel 4-5% delle donne al secondo trimestre di gravidanza: per garantire il necessario apporto di zuccheri al feto, alcuni ormoni prodotti dalla placenta ostacolano l’azione dell’insulina prodotta dall’organismo materno e, contestualmente, il pancreas della madre non riesce più a produrre quantità sufficienti di insulina per far fronte all’aumentata richiesta e a regolare la concentrazione di glucosio nel sangue.

I sintomi del diabete gestazionale sono poco evidenti, soprattutto nausea e vomito sono poco indicativi perché molto comuni in gravidanza. Bisogna allora prestare attenzione alla presenza di altri sintomi, quali aumento della sete, frequente bisogno di urinare, dimagrimento nonostante l’aumento dell’appetito, disturbi alla vista e frequenti infezioni come cistite e candida.

Le donne più a rischio di diabete gestazionale sono quelle che hanno superato i 34 anni di età, quelle obese o in sovrappeso, quelle che hanno casi di diabete gestazionale in famiglia o ne hanno sofferto in gravidanze precedenti, quelle che hanno un parente di primo grado con diabete di tipo due e, infine, le donne appartenenti ad etnie con alta prevalenza di diabete (Asia, Caraibi e Medio Oriente).

Valori diabete gestazionale

I valori per diagnosticare il diabete gestazionale sono la glicemia a digiuno, la glicemia a due ore dai pasti e l’emoglobina glicata, che è il test che misura il livello glicemico negli ultimi 2-3 mesi. I valori diagnostici di riferimento della glicemia sono ≥ 95 mg/dl a digiuno, ≥ 180 mg/dl dopo un’ora e ≥ 153 mg/dl dopo due ore.

Durante il primo trimestre di gravidanza, tutte le donne devono effettuare un primo screening, ovvero l’esame glicemico che si esegue tramite un normale prelievo di sangue. Se il livello glicemico riscontrato di anche uno solo di questi parametri è uguale o superiore al valore di riferimento l’esame va ripetuto. Se al secondo esame viene confermato il risultato di quello precedente si parla già di diabete gestazionale.

Glicemia alta in gravidanza

Diverso è il caso quando si è in presenza di glicemia alta in gravidanza perché significa che il diabete era manifesto già prima della dolce attesa. Si parla di diabete manifesto quando i valori glicemici rilevati nel sangue sono superiori a 126 mg/dl in due momenti diversi della giornata, se superano i 200 mg/dl in un momento qualsiasi della giornata e quelli a digiuno superano i 126 mg/dl, oppure se un livello di emoglobina glicata supera il 6,5%. In questo caso la donna verrà sottoposta ad una mini-curva o ad una curva glicemica per verificare la funzionalità del puncreas e i livelli di insulina.

Glicemia alta rischi

Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, la glicemia alta durante la gestazione comporta dei rischi sia per la madre che per il nascituro, sia durante i nove mesi che nel momento del parto o del post partum.

Per quanto riguarda la fase della gestazione e del parto, il bambino potrebbe presentare un basso o alto peso alla nascita. Nel primo caso il bambino potrebbe avere problemi di ipoglicemia, dovuta al brusco calo degli zuccheri al momento del taglio del cordone ombelicale, che può essere tempestivamente curata con la somministrazione di soluzioni glucosate.

Nel secondo caso, invece, si parla di macrosomia fetale, una condizione che si verifica quando gli zuccheri in eccesso presenti nel sangue materno passano al feto, determinando uno sviluppo eccessivo rispetto alla sua età gestazionale. Per conseguenza, potrebbe essere necessario ricorrere al taglio cesareo poiché un bambino troppo grande farebbe fatica a passare nel canale del parto e per evitare lacerazioni vaginali ed emorragie post partum nella madre.

Altri rischi per il feto al momento del parto sono frattura e distocia della spalla, ittero – una condizione fisiologia alla nascita che, in caso di diabete gestazionale nella madre, potrebbe durare più a lungo – e, in alcuni casi, sono stati riscontrati problemi respiratori, problemi cardiaci o del sistema nervoso.

Per quanto riguarda la fase post partum, una madre che soffre di diabete gestazionale è geneticamente predisposta a sviluppare il diabete di tipo 2, mentre il suo bambino ha elevati rischi di sviluppare disturbi come obesità, ipertensione e diabete.

Tuttavia, non bisogna farsi cogliere dal panico perché diabete e diabete gestazionale possono essere tenuti sotto controllo e i rischi che comportano possono essere limitati effettuando sempre gli screening raccomandati in ogni fase della gravidanza. E’ necessario, inoltre, rivolgersi al diabetologo, il quale provvederà a monitorare l’evoluzione della patologia e a fornire le indicazioni circa la dieta da seguire. Bisogna, infine, svolgere una regolare attività fisica.

Scritto da Ilaria
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