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Covid-19, quanto sono contagiosi i bambini: le risposte degli esperti

Coronavirus, quanto sono contagiosi i bambini: ecco le risposte degli esperti sulla facilità di trasmissione del virus.

Il Coronavirus ha completamento cambiato la vita di tutti noi: andare a scuola, festeggiare i compleanni, viaggiare sui mezzi di trasporto comporta l’utilizzo di tutta una serie di accortezze e di norme di sicurezze. Una delle questioni più dibattute rispetto alla pandemia di SARS-CoV-2 riguarda gli effetti del virus sui bambini e gli adolescenti. Gli studi finora pubblicati e i dati raccolti dai centri nazionali che stanno monitorando la diffusione del virus, l’andamento dei contagi e il numero dei decessi per classi d’età mostrano che i bambini costituiscono una percentuale molto bassa dei casi segnalati. Covid-19, quanto sono contagiosi i bambini? Scopriamo insieme le risposte degli esperti.

Covid-19: quanto sono contagiosi i bambini

Fin dall’inizio della pandemia, i genitori e gli operatori sanitari si sono preoccupati di quanto l’infezione da Covid-19 avrebbe nel corso del tempo colpito i bambini. Per quanto riguarda il contagio, i bambini e i giovani sotto i 20 anni sono molto spesso asintomatici. Inoltre, si stima che abbiano una suscettibilità all’infezione pari a circa la metà rispetto a chi ha più di 20 anni. Lo evidenziano i risultati di una ricerca pubblicata su Nature Medicine, che ha sviluppato modelli di trasmissione del Covid-19 sulla base di dati provenienti da sei Paesi, inclusa l’Italia.

In genere, i bambini sono “superdiffusori” di malattie respiratorie, ma non sembrano essere i principali trasmettitori di Sars-CoV-2, il virus che causa il Covid-19. Attenzione però, perché anche i più piccoli possono trasmettere il virus e non ne sono affatto immuni ma, rispetto al resto della popolazione, solo un piccola percentuale tra loro necessita di un ricovero ospedaliero e buona parte di quelli che sono positivi è asintomatico.

Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, effettuato studiando i dati dei mesi da febbraio a maggio, suggerisce che i casi pediatrici di Covid-19 siano meno gravi. Tuttavia, l’età e la presenza di condizioni patologiche preesistenti rappresentano fattori di rischio di gravità della malattia. Per tale motivo, le misure di controllo andrebbero mantenute ed eventualmente implementate per proteggere i bambini più vulnerabili.

Il ruolo delle scuole nella diffusione del contagio

Dopo i lunghi mesi di lockdown, in Italia i bambini sono tornati a scuola. Mai come quest’anno, gli studenti hanno atteso il ritorno tra i banchi di scuola dopo il lungo periodo di lezioni online. Per contrastare il contagio da Covid-19, sono state messe a punto tutta una serie di norme da seguire. Inoltre, è stata istituita la figura del referente Covid, il quale ha il compito di semplificare il dialogo tra la scuola e le autorità sanitarie.

Nonostante le scuole siano aperte ormai da un mese, pochi studi hanno indagato che cosa succede con le scuole aperte. In generale, i dati disponibili sembrano suggerire che i bambini in età scolare abbiano un ruolo secondario rispetto agli adulti nella propagazione del virus. Questo non significa, però, che non siano contagiosi. Certo è che i bambini di sicuro contribuiscono alla diffusione del contagio.

Scritto da Francesca Belcastro
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