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Cosa fare in caso di prurito rosolia

La rosolia, chiamata anche rubeola, è un’infezione virale. Si trasmette tramite colpi di tosse, starnuti e soprattutto dalla mamma incinta al bambino nel grembo (utero). Si tratta solitamente di una malattia virale blanda sia per adulti sia per bambini. Tuttavia è molto pericolosa per i feti. Certamente è molto rassicurante sapere che è una malattia rara poiché la maggior parte delle persone sono state vaccinate contro di essa. I rischi maggiori di contrarre questa malattia si corrono durante i primi mesi della gravidanza. Purtroppo ammalarsi in questa fase può portare alla perdita del bambino oppure allo sviluppo della cosiddetta “sindrome da rosolia congenita” (SRC) che può causare serie disabilità al bambino. Ammalarsi invece in una fase più avanzata della gravidanza abbassa notevolmente i rischi.

Come fare, dunque per sapere se ci si è ammalate? Anzitutto bisogna sapere se c’è la possibilità di poter contrarre questa malattia, perché potresti essere stata vaccinata contro di essa. Spesso chi si ammala di rosolia non ha sintomi visibili, potresti notare comunque: febbre, congiuntivite, sintomi dell’influenza come naso che cola, tosse, mal di gola, senso di spossatezza, linfonodi gonfi vicino al collo, dolori alle articolazioni. Alcuni giorni dopo potresti notare un’eruzione cutanea rossa a macchie sulla faccia e sul collo e provare prurito. Le chiazze rosse potrebbero espandersi anche in altre aree del corpo nei successivi cinque giorni. Se ti accorgi di avere questi sintomi contatta subito il tuo medico di fiducia in modo che possa visitarti.

Scritto da Francesca Nidola
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