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Bambini: come tenerli al sicuro in luoghi affollati

Questa settimana, sto lasciando i miei figli per un periodo lunghissimo, ovvero sei giorni. Quando ho confermato che sarei partita senza i bambini un po’ di tempo fa, pensavo che mi sarei sentita in colpa a lasciarli senza di me. Ma, sorprendentemente, non mi sento in colpa adesso.

Più che riscattare la mia pazienza attraverso il meritato tempo lontano, però, questo viaggio mi ha fornito la soddisfazione di offrire ai miei figli un regalo. Non solo sto dando loro la possibilità di trovarsi in diverse circostanze e con persone di ogni tipo ma, come si dice: non si può imparare fino a quando una cosa non la si provi. Li sto rivolgendo verso l’esempio che spero seguiranno, di esplorare il loro mondo, collegandosi alla gente, prendendosi cura di loro stessi, ad essere coinvolti in qualcosa.

E la parte migliore? Tornare a casa. Con le storie e le lezioni e le esperienze che mi rendono più consapevole dei miei punti di forza e di debolezza e più sicura del mondo che si trova attorno a me. Ciò che impareranno i miei figli sarà quello di conquistarsi la mia stessa fiducia, e forse, anche quella degli altri parenti che li circondano nel momento in cui se ne sentisse il bisogno della vicinanza. Una cosa che mi sono spesso domandata è come fare affinché essi si trovino al sicuro in un luogo affollato. E mi sono risposta che tutto, anche il prendere un autobus da soli, debba essere seguito da un periodo di riflessione: momento in cui ci si dovrebbe chiedere come avrebbe agito la propria madre o il proprio padre se avessero incontrato gente poco raccomandabile. Spesso, lo so, il cellulare non è adatto ai minori (che ne abusano il più delle volte), ma in questo caso potrebbe risultare consono ad una tale occorrenza.

Così, sarebbe meglio munirli di un telefonino e lasciargli in memoria di questo smartphone tutti quei numeri che potrebbero chiamare in caso di bisogno. Non per ultimi quelli dei nonni o degli zii (d’altra parte i più vicini e sicuri come persone al nucleo familiare) che poi, sarebbero utili ogni volta che lo volessero, sentendo anche me o il padre e avvertendoci di alcuni inconvenienti o “guai” capitati ai piccoli. Ma faccio tesoro anche dell’eventualità di fargli tenere sempre un comportamento sereno e rassicurante, qualsiasi cosa gli accada o gli vada a capitare. Non dimenticherò nemmeno di dirgli e raccomandargli di chiamare, semmai, qualche persona diversa dai parenti ma che sia “nelle loro corde” e sempre a disposizione.

I bambini devono sentirsi al sicuro, tranquilli e sereni ogni volta mi vada ad allontanare da loro, solo così potranno godere di una buona educazione al controllo ed anzi, oserei sostenere: all’autocontrollo. Allo stesso modo non dovranno fare capricci con nessuno, e prima di tutto tra di loro: questo sì che sarà segno di maturità e in questo modo potranno conquistarsi la mia fiducia per il tempo a venire. E risulterà anche un metodo per lasciarli soli più tempo quando non mi sarà possibile restare a casa, o quando dovrò andare a lavorare e le mie veci le potranno fare solo loro. Sarà un’ottima circostanza quella di non sentirsi mai allo sbando.

Scritto da Mammemagazine
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