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Amenorrea: cos’è, cause e conseguenze

Amenorrea o assenza di mestruazioni: quali sono le cause, le conseguenze e come avviene l'iter diagnostico di questo disturbo.

In età fertile può capitare che d’un tratto il ciclo mestruale scompaia e questo fenomeno ha un nome: amenorrea. L’assenza di mestruazioni è sintomo di un qualcosa che non va ed è opportuno indagare a fondo. Amenorrea, quali sono le cause e le conseguenze? Scopriamole insieme.

Amenorrea: cause e conseguenze

Si parla di amenorrea quando l’assenza di ciclo mestruale si prolunga per oltre 3 mesi. L’assenza di mestruazioni rappresenta nella maggior parte dei casi un segnale di disequilibrio che si è innescato nella donna, ed è pertanto meritevole di accertamenti. Un ciclo mestruale regolare rappresenta, infatti, l’espressione di un equilibrio neuro-ormonale, psicologico e fisico generale della donna, che esprima la sua capacità riproduttiva.

Per comprendere le cause dell’amenorrea bisogna indagare insieme al proprio ginecologo le ragioni dell’assenza di ovulazione.
I motivi per cui l’ovulazione può venire a mancare sono molteplici. Di frequente la ragione può essere semplicemente uno stile di vita scorretto, per esempio cattive abitudini alimentari o disturbi alimentari che portano a un peso non adeguato, oppure un eccesso di attività fisica o semplicemente condizioni di vita troppo stressanti. In questi casi l’amenorrea è la risposta del corpo a uno stile di vita non adeguato. L’assenza di ovulazione cronica, e l’amenorrea che ne consegue, è tipica anche di una condizione nota come la micropolicistosi ovarica o sindrome dell’ovaio policistico.

È opportuno che le ragazze si rivolgano al medico se non evidenziano segni di pubertà entro in 13 anni e se il ciclo mestruale non è iniziato a 15 anni.

Amenorrea primaria e secondaria

L’amenorrea si definisce primaria quando il ciclo mestruale non è mai comparso spontaneamente. Si tratta di una condizione abbastanza rara, dovuta alla presenza di difetti genetici non modificabili o a malformazioni dell’apparato genitale, alcune delle quali correggibili. Le ragazze non hanno la pubertà e quindi i caratteri sessuali secondari come i seni e i peli pubici non si sviluppano in modo normale.

Si parla di amenorrea secondaria se le mestruazioni, inizialmente presenti, sono cessate per più di 3 mesi. Nella maggior parte delle donne, la causa principale di questa irregolarità è la mancanza dell’ovulazione, fenomeno indispensabile per un ciclo mestruale regolare. L’amenorrea secondaria è molto più comune di quella primaria.

In conclusione, se il ciclo non arriva per più di 3 mesi e non c’è una gravidanza in atto, conviene rivolgersi sempre al ginecologo di fiducia per fare gli accertamenti dovuti ed impostare la terapia più adeguata alla situazione. Dopo aver eseguito un’accurata raccolta anamnestica, l’iter diagnostico dell’amenorrea prevede la visita ginecologica abbinata all’ecografia trans vaginale e/o trans addominale, che permettono allo specialista di valutare in toto l’apparato riproduttore, valutare il funzionamento delle ovaie e dell’utero ed escludere cause malformative o genetiche.

Scritto da Francesca Belcastro
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