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I luoghi in cui è possibile prendere i pidocchi

I pidocchi sono parassiti che provocano tanto prurito e a scuola, sono soprattutto le bambine i soggetti più a rischio al contagio. Ecco perché

Solo a pronunciare la parola pidocchi ci viene un’irrefrenabile necessità di grattarci perché si, questi parassiti – seppur innocui – sono molto, molto fastidiosi e anche molto democratici. Infatti, non ci sono soggetti più propensi a prendere i pidocchi perché questi parassiti non fanno alcuna distinzione né di sesso né di età. Tempo fa, i pidocchi erano avvolti dal tabù della sporcizia: si pensava infatti, soprattutto in merito ai bambini che presentavano questo problemino, che arrivassero da un ambiente poco pulito oppure – addirittura – che fossero bambini sporchi che non si lavavano da tempo. Tutto assolutamente falso: il pidocchio non c’entra niente con il livello di pulizia che c’è in casa oppure con il livello di igiene personale. I pidocchi, sono in realtà dei parassiti molto comuni ed è facile prenderli: spesso, chi li ha nemmeno si accorge di averli perché questi animaletti fastidiosi (e bruttini) si fanno notare solo quando sono in un bel gruppo numeroso e allora lì compare quel prurito implacabile che ci costringe a prendere provvedimenti. Cerchiamo innanzitutto di capire esattamente cosa sono: sono parassiti da 1 a 4 millimetri di lunghezza, dal colore grigio scuro o marrone, si cibano di sangue pungendo il cuoio capelluto dove depositano un liquido che può provocare prurito e si riproducono attraverso le uova che si chiamano lendini. Vivono in media circa 3-4 settimana e si trasmetto solo esclusivamente attraverso il contatto diretto (non volano e non nuotano).

Scuole

E’ doveroso dire che, sfortunatamente, nelle scuole ancora oggi il tema dei pidocchi è un tema tabù e se ne parla molto poco. C’è davvero poca informazione riguardo a questi parassiti e, ancora oggi, molti pensano che i pidocchi siano dovuti ad una scarsa igiene personale oppure a causa degli ambienti sporchi e non sterilizzati. Questo, come vi abbiamo già detto, non è assolutamente vero. I pidocchi sono dei parassiti che si nutrono di sangue del cuoio capelluto e si trasmettono solo ed esclusivamente attraverso il contatto diretto (cuscini, cappellini, pettini, salviette ecc) ecco perché i soggetti più interessati sono i bambini (solitamente nella fascia 3-12 anni), ovvero nell’età scolastica in cui è molto facile scambiarsi le cose. Nelle scuole non sono previsti controlli periodici, ma solo – e non in tutti gli istituti – delle note informative sui parassiti e su come eliminarli del tutto. Le mamme, dunque, devono scongiurare il contagio nel caso in cui un compagno di classe annunci di avere i pidocchi: per esempio, appoggiare la testa sul sedile dell’autubus potrebbe essere un veicolo di trasmissione per i pidocchi.

Bimbi o bimbe: chi è più a rischio

Come vi abbiamo anticipato all’inizio di questo articolo informativo, i pidocchi sono dei parassiti in un certo senso molto democratici: nel senso che non fanno distinzione né di sesso, né di età. Colpiscono tutti: adulti e bambini, donne e uomini indistintamente. Ovviamente, i più piccoli sono più soggetti soprattutto perché frequentano luoghi sempre molto affollati come scuole, piscine o palestre e lo scambio (volontario o meno) di oggetti come cappellini, pettini, salviette ecc ecc sono un mezzo molto potente di trasmissione dei pidocchi. Se dovessimo fare però un sondaggio per capire se sono più i maschietti o le femminucce ad essere predisposti al contagio, dobbiamo dare una brutta notizia alle mamme delle ragazzine. Sono infatti loro i soggetti più a rischio: questo semplicemente perché le bambine hanno i capelli più lunghi dei maschietti, un vero e proprio paradiso per questi parassiti. Il consiglio, quindi, è quello di cercare di tenere sempre i capelli raccolti: treccia o una bella coda di cavallo possono scoraggiare la risalita del pidocchio.

Metodi di prevenzione

Abbiamo visto che non è poi così difficile prendersi i pidocchi. Ma una volta che questo parassita comincia a deporre le sue uova nella nostra cute, come bisogna comportarsi? Per eliminare il problema bisogna sottoporsi ad un scrupoloso trattamento che va a ispezionare capello per capello alla fine di rimuovere, attraverso un pettine speciale, tutti i pidocchi presenti e le ledini (cioè le uova dei pidocchi: piccolissime e difficilissime da individuare). Una volta fatto il trattamento non bisogna assolutamente rimanere isolati! I bambini possono tranquillamente tornare a scuola senza problemi ma, doveroso sottolinearlo, i trattamenti non sono permanenti: cioè, non è escluso che i pidocchi possano ritornare. E quindi, si può fare della prevenzione? In un certo senso sì: periodicamente si può fare un controllo del cuoio capelluto per controllare che eventualmente non ci siano ledini presenti e cercare quanto meno di pulire tessuti e oggetti più a rischio (lenzuola, cuscini, cappellini … ), basta metterli in lavatrice con un lavaggio superiore ai 60 gradi. Altro consiglio, che ripetiamo anche qui, è quello di scegliere sempre di raccogliere i capelli alle vostre bambine soprattutto a scuola o in palestra, un piccolo gesto che però vi aiuterà a tenere lontani i fastidiosissimi pidocchi!

Scritto da Melissa Ceccon
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