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Essere genitori Zen

Molti genitori ne sono alla ricerca, ma solo alcuni riescono a raggiungerlo: l’equilibrio necessario per essere un genitore efficace. Quest’anno mi sono riproposta di arricchire il mio viaggio da genitore, e diventare un perfetto genitore Zen. Cosa vuol dire essere un genitore Zen? La perfetta combinazione tra un genitore troppo ossessivo e un genitore assente.

Al momento mi limito ad aggirarmi intorno ai miei piccoli. Per quanto io cerchi di non dimostrarlo sono proprio uno di quei genitori ossessivi che vogliono sapere in ogni momento cosa i propri figli fanno e cosa provano. Li incoraggio continuamente, anche attraverso il gioco, o ogni altra azione della giornata, per imparare, costruire, avanzare. Non possono starnutire vicino a me senza che io non mi chieda se devo o meno chiamare il loro pediatra. Sono certa che l’insegnante di mio figlio attenda con terrore il mio consueto interrogatorio giornaliero: “Allora, come è andata oggi???”

Molte ricerche invece spiegano come i bambini possano trarre benefici dal loro tempo libero, non organizzato. La dott.ssa Romina Barros dell’ Albert Einstein College of Medicine di New York ha sviluppato un rapporto su Reuters proprio su questo. Persino il nostro psicologo di fiducia ha spiegato che i bambini lasciati liberi di gestire il loro tempo cominciano a sviluppare più creatività, combattono l’obesità, sono più propensi a sviluppare i rapporti con altri bambini. Perché, pur a conoscenza di tutto questo, devo continuare a stressarli mantenendo sempre alta la loro attenzione? Organizzando il loro tempo affinché sia costruttivo? Pura consuetudine. Dal momento che mio figlio è nato, ho passato ogni minuto a leggere tutti i libri possibili sullo sviluppo di un bambino. Ho cominciato a pianificare le sue attività per far si che sviluppasse ogni possibile aspetto, e per porre le basi su cui costruire la sua vita da adulto, al meglio delle sue possibilità. Con il tempo, ero così preso dalla mia “attività genitoriale” da dimenticare completamente la personalità individuale di mio figlio.

Gli studi accademici sono importanti, e non dovrebbero essere ignorati. Sono informazioni utili, tuttavia, l’essere bambino è una parte così fondamentale della vita. Il tempo che i bambini trascorrono senza interferenze degli adulti li aiutano a crescere, sviluppando la loro personalità. Questa è una delle lezioni più dure che ho dovuto apprendere. Quando sono nati i miei bambini, sapevo che prima o poi avrebbero dovuto imparare a volare da soli. E questa è la parte più difficile per un genitore. Come fa un mamma a capire fino a che punto si può spingere, fino a che punto lasciar andare? Come fai a capire il confine tra un giusto tempo “organizzato” e un giusto tempo “libero” per i tuoi ragazzi? Da qualche parte, a metà tra l’essere ossessivo, ed essere assente, si colloca il giusto atteggiamento. Il giusto equilibrio. Il genitore Zen.

Scritto da Daniela Antinozzi
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