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5 motivi per non fare l’epidurale

Il travaglio e il parto si sa che possono essere parecchio dolorosi e molte donne richiedono l’epidurale, ovvero la somministrazione di analgesici per alleviare il dolore attraverso un sottilissimo catetere che viene posto nella zona più bassa della colonna vertebrale. Se si decide di voler fare l’epidurale qualche mese prima del parto, allora bisogna eseguire una visita specifica e degli esami del sangue, per sapere se va tutto bene e se l’organismo della gestante tollera i farmaci utilizzati durante la procedura. Tuttavia vi sono anche dei risvolti negativi, di seguito vi mostriamo cinque buoni motivi per non fare l’epidurale.

  1. Maggior rischio di subire un taglio cesareo: dato che durante l’epidurale la partoriente è costretta a rimanere a letto, i suoi movimenti sono limitati e ciò non solo può provocare una bassa frequenza cardiaca fetale, ma anche una certa difficoltà del bambino a girarsi nella posizione ottimale per il parto; inoltre capita spesso che gli analgesici aumentino la temperatura del corpo della madre e che favoriscano l’insorgere della febbre, anche questa condizione può essere causa di sofferenza del feto e di un abbassamento della frequenza dei battiti del cuore, di fronte a situazioni di questo tipo di solito i medici ricorrono al cesareo.
  2. Calo della pressione sanguigna: oltre alla febbre, l’epidurale sovente provoca un brusco calo della pressione della donna in procinto di partorire e questo comporta un afflusso ridotto di sangue verso la placenta e, di conseguenza, una minor quantità di ossigeno disponibile per il feto, ciò può essere molto pericoloso.
  3. Mal di testa intensi: tante donne che si sottopongono a tale procedura sperimentano mal di testa molto forti in fase post-partum che perdurano per diversi giorni, questo avviene quando l’ago viene inserito troppo in profondità e il liquido spinale viene spinto a circolare verso il cervello.
  4. Rallentamento del travaglio: i farmaci che attenuano il dolore interferiscono con la produzione di ossitocina, l’ormone che promuove le contrazioni e che crea le condizioni ideali per il parto, con meno ossitocina il travaglio può essere più lungo e la partoriente, intorpidita da queste sostanze, può trovare difficoltà nello spingere efficacemente per far fuoriuscire il bambino.
  5. Possibili effetti collaterali sul nascituro: sono note le controindicazioni che riguardano le partorienti, come febbre, calo della pressione, mal di testa e anche nausea, prurito diffuso e incontinenza, ma per quanto riguarda i bimbi che si apprestano a nascere, oltre all’abbassamento della frequenza cardiaca, poco ancora si sa degli effetti collaterali sul loro organismo, si tratta di sostanze che entrano a far parte del flusso sanguigno e, pertanto, potrebbero in qualche modo causare dei problemi anche ai nascituri, oltre che alle madri.

Se siete vicine al termine della gestazione è giusto riflettere sul fatto di volere o meno l’epidurale, è opportuno che ne parliate con il vostro ginecologo, il quale vi illustrerà meglio i pro e i contro e vi consiglierà ciò che è più giusto per voi, anche in base alla vostra situazione clinica.

Scritto da Antonietta Zazzara
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